martedì 24 settembre 2013

La mortandela!


Ciao Chiara,
La mortandela della Val di Non

quanto tempo che non scrivo sul nostro blog!! Si vede che abbiamo avuto una estate intensa!
Sabato scorso ero ad un matrimonio e abbiamo mangiato tanto e bene. Al tramonto è stato allestito un tavolo con le specialità della Val di Non di cui è originaria la sposa. Lo zio della sposa mi ha invitato ad assaggiare la mortandela, un salume tipico (presidio di slowfood) di origini contadine. Mentre ne mangiava un pezzetto, mi ha raccontato con emozione come si preparava quando era piccolo. A dicembre o gennaio si ammazzava il maiale e, dopo aver ottenuto i vari tagli pregiati, si univano gli scarti al fegato per poi pestare tutto in un mortaio (da qui mortandela) con l'aggiunta di spezie varie. Poi si facevano delle palline, più piccole di quelle della foto, infarinandole esternamente. Dopo di che le polpettine venivano messe su un'asse che veniva appesa al soffitto. La fase finale consisteva nell'andare nel bosco a tagliare della legna di ginepro che veniva messa nella stanza delle mortandele a bruciare lentamente creando un intenso fumo che dava il sapore tipico a questo salume non insaccato.
Si mangiava prevalentemente cotta nelle minestre di cereali o con i crauti preparati in casa. Si poteva però mangiare anche cruda abbinata a delle specie di piadine di segale. Oggi è diventato un prodotto industriale per cui è disponibile tutto l'anno e, inevitabilmente, dentro ci sono i conservanti come il nitrato di potassio e nitrito di sodio che ne compromettono il sapore originario. Lo zio della sposa ha concluso dicendo che assomiglia alla vera mortandela ma quando si faceva in casa aveva tutto un altro sapore! Baci e a prestissimo. Ciao Fa

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